Da qui inizia lo studio e la reinterpretazione di antiche tecniche di lavorazione e decoro come il graffito, l’incisione e lo spolvero. Nascono così dei segni primigeni, primitivi, arcaici che richiamano le simbologie del cerchio e della linea.
Margherita Rui ha voluto indagare la materia,
sia argilla che basalto lavico, per portarla
ad un nuovo concetto di verità: tattile, imperfetta
e proprio per questo bellissima.
Una poetica nata dalla ricerca di antiche tecniche che oggi diventano filoni estetici contemporanei.